rogo

I ain't afraid of your churches
I ain't afraid of your temples
I ain't afraid of your praying

I'm afraid of what you do in the name of your God

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Il rogo. Il fuoco e' un elemento primordiale stupendo. Bellissimo e pauroso. Perche' quando sei davanti a un falo' cosi' grande che devi stare a 8-10 metri di distanza e senti DAVVERO il calore.. allora ti rendi conto di quanta sia la sua forza, di quanto possa distruggere. E il fuoco incanta, i bambini come i vecchi. Nel guardare le braci che si illuminano al muoversi del vento si rimane affascinati.

Nelle tradizioni popolari il fuoco e' molto presente, e una tradizione lombarda (ma non solo), prevede nella serata del 17 gennaio, in venerazione verso Sant’Antonio, l’accensione di quel fuoco purificatore che consentiva di liberarsi dai peccati e invocava la protezione del Santo sulle case, gli animali domestici e i campi sui quali veniva sparsa parte della cenere del grande falò.

E durante questi falo' viene servito l'ottimo Vin Brule', e alcuni portano delle patate che, quando il fuoco si ritira, vengono messe nelle braci, e quando pronte le si mangia. Sono buonissime. Senza sale, senza niente, hanno un sapore unico.

E il fuoco e' presente anche nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio, dove nella piazza principale di Faenza viene festeggiata La Nott de' Bisò. Dove appunto viene servito il biso', ovvero il vin brule'. Anche questa festa e' carica di simbologie. Si richiama infatti al Palio del Niballo, una giostra cavalleresca che si combatte tra i 5 Rioni di Faenza. Durante questa notte viene trasportato in piazza l'imponente fantoccio del Niballo (che rappresenta Annibale, il "nemico saraceno", antagonista dei cavalieri cristiani) e gli appiccano fuoco allo scoccare della mezzanotte.

E vedendo dove cade il testone di cartapesta del Niballo, i Rioni traggono auspici su chi fra loro vincerà il Palio nell'anno nuovo. Quest'anno la testa ha indicato il Rione giallo. Vedremo quest'estate se avra' avuto ragione..